Lo so, lo so. Hai aperto il tuo sito web con grande entusiasmo, magari ci hai anche investito bei soldi. Come web designer, so che lo sforzo di ogni professionista è rendere il sito bellissimo per fare una ottima impressione. Ma poi? Silenzio? Nessuno ti trova?
Ti capisco perfettamente, perché l’ho provato sulla mia pelle. Per anni ho trascurato il mio sito perché non avevo tempo di arricchirlo ma la verità è che non basta un bel design per far decollare il tuo business online.
E sai qual è la buona notizia per te, freelance, professionista o piccola attività? Non serve essere un mago dell’informatica per aumentare la visibilità su Google. Serve solo sapere come funziona davvero questo benedetto motore di ricerca e avere la costanza di fare le cose giuste.
La SEO (Search Engine Optimization), la strategia per farsi trovare, si basa sugli stessi principi di un tempo, ma è stata profondamente evoluta dall’Intelligenza Artificiale. Google non cerca più solo le parole giuste, cerca la migliore fonte di fiducia (lo spiegano bene le linee guida ufficiali Google sulla qualità dei contenuti).
In questo articolo ti spiego esattamente come aumentare la visibilità del tuo sito su Google, con parole semplici e consigli che puoi applicare da subito. Niente tecnicismi inutili, solo strategie che funzionano da sempre. Ma andiamo con ordine.
Perché nessuno trova il tuo sito su Google?
Prima di tutto, facciamo chiarezza su una cosa fondamentale: Google non è magico e non indovina cosa c’è sul tuo sito. Lui cerca di capire di cosa parli, se sei affidabile e se puoi davvero aiutare le persone che stanno cercando qualcosa. È un po’ come un bibliotecario molto pignolo che deve decidere quale libro consigliare a chi entra e chiede aiuto.
Il problema di molti siti web è che parlano a Google nella lingua sbagliata. Magari sei bravissimo, competente, il migliore nel tuo settore, ma dall’altra parte non può saperlo se non glielo comunichi nel modo giusto.
Ho visto centinaia di siti bellissimi, con grafiche curatissime, che però sono completamente invisibili su Google. E non perché lui ce l’abbia con loro, ma semplicemente perché nessuno ha fatto il lavoro di traduzione necessario tra “ciò che offri” e “ciò che le persone cercano”.
I tre motivi principali sono questi e te li dico subito senza girarci intorno.
- Nessuno sa di cosa parli davvero, nemmeno Google. Il tuo sito probabilmente usa un linguaggio troppo tecnico, autoreferenziale, pieno di quelle frasi tipo “offriamo soluzioni innovative di eccellenza” che non significano niente per chi cerca.
- Non crei contenuti con regolarità. Google ama i siti vivi, quelli che si aggiornano, che hanno sempre qualcosa di nuovo da dire. Se il tuo sito è fermo dal giorno in cui l’hai pubblicato, Google pensa che sia morto.
- Non hai Autorità Digitale (E-E-A-T). Forse il motivo più importante: il tuo sito non è considerato autorevole e affidabile da Google. Non hai abbastanza recensioni, nessuno parla di te fuori dal tuo sito, e per questo Google non ti dà la visibilità che meriti.
Però sono tutti problemi risolvibili e non serve laurearsi in informatica o diventare un esperto di marketing digitale.
Parla la lingua delle persone, non quella degli esperti
Il primo errore che vedo fare spesso quando guardo i siti aziendali è usare un linguaggio troppo tecnico, troppo formale, troppo distante da come parlano davvero le persone. Molti hanno paura di sembrare poco professionali se usano parole semplici.
Ti faccio un esempio pratico che rende tutto molto chiaro. Mettiamo che tu sia un fisioterapista a Torino. Sul tuo sito scrivi “Offriamo trattamenti riabilitativi post-traumatici di eccellenza con approccio olistico integrato”. Bellissimo, suona professionale, fa la sua figura. Ma sai cosa cerca davvero la gente su Google quando ha bisogno di te? Cerca cose tipo “fisioterapista per mal di schiena Torino”, oppure “riabilitazione dopo incidente”. Vedi la differenza? C’è un abisso tra come tu descrivi il tuo lavoro e come le persone descrivono il loro problema.
Il mio suggerimento è usare le stesse identiche parole che usano i tuoi clienti quando ti cercano. Quelle parole si chiamano “parole chiave” nel gergo del mestiere, ma in realtà sono semplicemente il modo in cui le persone descrivono il loro problema, il loro bisogno, la loro ricerca.
Per trovarle non serve nemmeno usare strumenti sofisticati all’inizio. Concentrati sulle domande che ti fanno più spesso i clienti quando ti chiamano. Quelle domande sono informazioni preziose. Oppure prova a fare una ricerca su Google e guarda i suggerimenti che ti dà mentre digiti: quelle sono le ricerche più comuni.
Una volta che hai capito quali sono le parole giuste, la cosa più importante è usarle nei tuoi testi in modo naturale. Nei titoli delle pagine, nelle descrizioni, nei testi. Quando scrivi un articolo sul tuo blog, il mio consiglio è di partire proprio da quelle domande reali che ti fanno le persone.
Scrivi contenuti che aiutano davvero
Qui arriva la parte che spaventa molti, quella che fa dire “Devo scrivere un blog? Ma io non ho tempo, non sono uno scrittore, non so cosa dire”. Aspetta, non devi scrivere trattati o articoli da tremila parole pieni di paroloni. Ti basta rispondere alle domande che le persone fanno su Google. Tutto qui.
Perché quando rispondi bene alle domande vere delle persone, Google ti premia facendoti salire nei risultati di ricerca. È semplice come logica: se io cerco “come curare il mal di schiena lombare” e trovo un articolo scritto da un fisioterapista che mi spiega esattamente cosa fare, Google capisce che quell’articolo è utile.
Il problema è che la maggior parte dei blog aziendali sono pieni di articoli autoreferenziali. “La nostra azienda ha vinto un premio”, “Siamo i migliori del settore”. Questi contenuti non aiutano nessuno e non aumentano la visibilità.
Ti faccio un esempio concreto di cosa intendo per contenuti utili. Se sei un commercialista di Asti, potresti scrivere “Partita IVA: quanto costa davvero aprirla nel 2025 e cosa devi sapere prima di iniziare“. Non stai facendo pubblicità ai tuoi servizi, stai aiutando qualcuno a capire un processo complicato. E indovina chi quella persona chiamerà quando dovrà davvero aprire la partita IVA? Te, perché ti ha già conosciuto, si fida di te, sa che sei competente.
La strategia è semplice: identifica un problema o una domanda del tuo cliente tipo. Scrivi un articolo che risponde in modo chiaro, completo, onesto. Aggiungi la tua esperienza personale, perché quello è il pezzo che ti rende unico e che gli altri non possono copiare. E poi pubblica con costanza. Non serve pubblicare tutti i giorni. Anche solo due volte al mese va benissimo, l’importante è essere regolari.
Fatti conoscere anche fuori dal tuo sito
Immagina Google come la piazza del tuo paese. Se tutti parlano bene di te, se ti vedono in giro, se sei attivo nella comunità, diventi una figura nota e affidabile. Le persone si fidano di te non solo per quello che dici di te stesso, ma per quello che dicono gli altri di te.
Sul web funziona esattamente allo stesso modo. Più il tuo nome e il link al tuo sito compaiono in giro, più Google pensa “Ok, questa persona è importante nel suo settore, è una figura di riferimento, posso fidarmi”. Questo si chiama autorevolezza digitale, ed è uno dei fattori più importanti per aumentare la visibilità su Google.
Come si fa a costruire questa autorevolezza? Se hai un’attività locale, le recensioni su Google My Business sono fondamentali. Google vuole vedere un flusso costante di recensioni nel tempo, perché questo dimostra che la tua attività è viva.
Poi c’è il discorso delle collaborazioni. Puoi scrivere articoli come ospite su altri blog del tuo settore. Non per fare pubblicità diretta, ma per condividere la tua esperienza e competenza. Quando il tuo articolo viene pubblicato su un sito autorevole con un link al tuo sito, Google lo nota. Oppure, valuta di partecipare a interviste, a podcast, a webinar. Ogni volta che qualcuno parla di te e linka al tuo sito, è come se ricevessi un voto di fiducia.
Usa i social media nel modo giusto
Ora so che stai pensando “Ma Elisa, i social non servono per Google, sono due cose separate”. E tecnicamente avresti ragione: i post su Instagram o Facebook non ti fanno salire direttamente nei risultati di ricerca di Google. Ma c’è un però grande così che devi capire.
I social ti aiutano a farti conoscere, a portare traffico al tuo sito, a creare quella popolarità e quel coinvolgimento che poi Google nota eccome. Quando tante persone visitano il tuo sito, ci restano per diversi minuti, leggono più pagine, magari tornano nei giorni successivi, Google capisce che offri qualcosa di valore. E inizia a premiarti nei risultati di ricerca.
Il trucco è non limitarsi a pubblicare foto del tuo prodotto o del tuo servizio con la descrizione “Contattaci per info”. Racconta il tuo lavoro, condividi il dietro le quinte della tua attività, dai consigli utili che le persone possono applicare subito. E poi, alla fine, metti un link al tuo sito dove possono approfondire.
Le basi tecniche che devi assolutamente sistemare sul sito
Ok, qui dobbiamo parlare un attimo di cose tecniche, ma prometto di essere chiara e di non usare paroloni incomprensibili. Ci sono alcune basi tecniche del tuo sito che, se non funzionano bene, vanificano tutti gli altri sforzi che fai per aumentare la visibilità su Google.
La prima è la velocità. Il tuo sito si carica velocemente? Se ci mette più di tre secondi, hai un problema serio. Le persone odiano aspettare, e Google lo sa benissimo. Un sito lento viene penalizzato nei risultati di ricerca (puoi usare uno strumento come PageSpeed Insights di Google per misurare esattamente quanto è veloce il tuo sito).
Poi c’è la questione mobile. Oggi più dell’60% delle ricerche su Google avviene da smartphone. Se il tuo sito non si vede bene da mobile, se devi zoomare per leggere, stai perdendo la maggioranza dei tuoi potenziali clienti. Google ha introdotto l’indicizzazione mobile-first: se la versione mobile non funziona bene, sei fuori dai giochi.
E poi ci sono i titoli e le descrizioni delle pagine. Ogni pagina del tuo sito dovrebbe avere un titolo chiaro che spiega esattamente di cosa parla. E una breve descrizione che invoglia a cliccare. Se sono scritti male, vaghi, o peggio ancora se sono tutti uguali, stai perdendo un’occasione enorme.
Se tutto questo ti sembra arabo o troppo complicato, è normalissimo. Non è il tuo lavoro sapere queste cose. Per questo, ci sono figure professionali che si occupano di questi aspetti tecnici mentre tu ti concentri sul tuo lavoro vero.
Come capire se sta funzionando
Una delle domande che mi fanno più spesso è “Come faccio a sapere se il sito sta funzionando? Come misuro i risultati?”. È una domanda più che lecita.
Esistono strumenti gratuiti come Google Analytics e Google Search Console che ti dicono esattamente quante persone visitano il tuo sito, da dove arrivano, cosa cercano, quali pagine leggono. All’inizio non serve fissarsi troppo sui numeri.
Concentrati su segnali pratici e concreti: ricevi più telefonate o email rispetto a prima? I clienti ti dicono “ti ho trovato su Google cercando questa cosa”? Quando guardi le statistiche del sito, vedi che le persone visitano più pagine invece di uscire subito dopo la prima? Questi sono i segnali che ti dicono che stai andando nella direzione giusta.
La verità che nessuno ti dice sulla visibilità
Eccola, la verità scomoda che molti non hanno il coraggio di dire: aumentare la visibilità su Google richiede tempo e costanza. Non è una magia che succede dall’oggi al domani. I primi risultati si vedono dopo due o tre mesi di lavoro continuo.
Il posizionamento organico su Google, quello vero, quello che dura nel tempo e che non scompare quando smetti di pagare, si costruisce mattone dopo mattone. È come andare in palestra: una settimana non ti cambia il fisico. Ma sei mesi di allenamento costante, quello sì che ti trasforma. Google funziona allo stesso modo. Premia chi ha pazienza, chi è costante, chi non molla dopo il primo mese perché “non vedo ancora risultati”.
Questa è la ragione principale per cui la maggior parte delle persone fallisce. Iniziano pieni di entusiasmo, scrivono tre articoli sul blog, ottimizzano un paio di pagine, e poi dopo un mese guardano le statistiche, vedono che non è cambiato molto, e mollano. Ma non è che non funziona, è che hanno mollato troppo presto.
Le due strade per aumentare la visibilità su Google
Arrivati a questo punto, impariamo una cosa fondamentale. Esistono due strade principali per aumentare la visibilità in modo organico e naturale (senza pagare per le sponsorizzate), e spesso la strategia migliore è percorrerle entrambe. Ma andiamo con ordine e capiamo bene di cosa stiamo parlando.
1. Visibilità Locale (Local Pack)
La prima strada è quella della visibilità locale, che passa attraverso Google Maps e le ricerche del tipo “vicino a me” o con il nome della città. Questa è la strada perfetta se hai un’attività fisica, un posto dove le persone devono venire fisicamente. Un negozio, un ristorante, uno studio professionale, un salone di parrucchiere, una palestra. Tutti quei business dove la posizione geografica è importante e dove i tuoi clienti ti cercano nella tua zona specifica.
In questo caso la chiave di tutto è Google My Business (o Google Business Profile). È quella scheda che appare su Google Maps con le foto della tua attività, le recensioni dei clienti, gli orari di apertura, il numero di telefono. Quando qualcuno cerca “pizzeria Asti” o “dentista vicino a me”, Google mostra una mappa con tre risultati in evidenza. Quella si chiama Local Pack ed essere lì dentro è un enorme vantaggio, perché intercetti le persone nel momento esatto in cui stanno cercando quello che offri.
Il mio consiglio è: ottimizzare Google My Business non è semplicemente compilare i campi con nome, indirizzo e telefono. Serve una strategia precisa: foto professionali e aggiornamenti regolari, raccolta costante di recensioni perché Google vuole vedere un flusso continuo nel tempo, pubblicazione di post e aggiornamenti per dimostrare che l’attività è viva, e risposte a tutte le recensioni, comprese quelle negative. Questi sono i dettagli tecnici che fanno la differenza tra essere visibili o essere invisibili.
2. Visibilità Organica tramite Contenuti (Blog)
La seconda strada è quella della visibilità organica attraverso i contenuti. Questa è la strada perfetta se vendi servizi online, se spedisci prodotti in tutta Italia, se sei un professionista o un consulente che lavora da remoto. Qui non si tratta tanto di farti trovare per la tua posizione geografica, quanto di farti trovare per quello che sai fare, per i problemi che risolvi, per le domande a cui sai rispondere.
In questo caso la chiave è il blog aziendale. Ma attenzione, non un blog qualsiasi dove scrivi articoli generici tipo “siamo i migliori” o “guarda il nostro nuovo prodotto”. Parlo di contenuti strategici che rispondono alle domande reali che le persone fanno su Google. Quando scrivi articoli utili, completi, che davvero aiutano chi li legge, Google ti premia facendoti salire nei risultati di ricerca. E chi arriva sul tuo sito attraverso quegli articoli è già “caldo”, è già interessato, ha già iniziato a fidarsi di te perché lo hai aiutato.
Riprendiamo l’esempio di un un cliente di Asti, che funziona benissimo per illustrare la differenza.
- Con la strategia locale, ottimizzo Google My Business e appari quando qualcuno cerca “ristorante Asti” o “dove mangiare vicino a me”. Intercetti le persone che in quel momento stanno cercando un posto dove mangiare. Perfetto.
- Ma con una strategia di contenuti sul blog, potresti scrivere articoli su “I cinque piatti della tradizione piemontese che devi assolutamente provare” o “Storia della bagna cauda: dalle origini a oggi”. Le persone trovano questi articoli cercando informazioni sulla cucina locale, li leggono, scoprono che hai un ristorante e si fanno un’idea di chi sei e cosa offri. E quando saranno in zona e cercheranno dove mangiare, indovina chi gli verrà in mente? Tu, perché ti hanno già conosciuto e si fidano della tua competenza sulla cucina piemontese.
Vedi la differenza? La prima strategia ti intercetta nel momento della decisione. La seconda ti fa conoscere prima, costruisce fiducia nel tempo e ti rende memorabile. E spesso, la combinazione delle due è la strategia vincente per il tuo business.
Come posso aiutarti davvero
A questo punto hai capito che aumentare la visibilità su Google non è impossibile, ma richiede strategia, costanza e competenze specifiche. E qui arriva il problema: tutto questo richiede tempo. Tempo che tu, professionista o imprenditore, probabilmente non hai.
È esattamente per questo che ho creato LocalHero e Blog Hero. Non sono semplici servizi di consulenza, ma percorsi di affiancamento vero dove mi occupo delle parti tecniche e strategiche mentre tu ti concentri sul tuo business.
- Se ti serve una strategia completa per la visibilità locale e Google My Business, affidati a LocalHero. Ottimizzo completamente la tua scheda Google My Business, creo una strategia su misura per raccogliere recensioni in modo costante, gestisco le pubblicazioni e monitoro i risultati. L’obiettivo è farti dominare la tua zona su Google, farti apparire quando le persone cercano quello che offri vicino a loro.
- Se invece il tuo obiettivo è costruire autorevolezza e intercettare clienti qualificati online, la soluzione è Blog Hero. Creo con te una strategia di contenuti su misura, identifico esattamente quali argomenti il tuo pubblico cerca, ti affianco nella scrittura degli articoli (oppure li scrivo io per te, se preferisci), e soprattutto ti do la costanza e la disciplina che servono per mantenere il blog vivo nel tempo.
Non ti lascio solo con una lista di cose da fare, ma ti supporto passo dopo passo. Ti do la struttura e la strategia che servono, faccio il lavoro pesante al posto tuo e ti insegno come funziona tutto, in modo che tu possa prendere decisioni consapevoli.
Se ancora non hai chiaro di cosa hai bisogno, parliamone senza impegno. Non voglio venderti qualcosa che non ti serve. Voglio capire qual è il tuo obiettivo, dove sei ora, quali sono i problemi che stai affrontando, e qual è la strada migliore per arrivarci.
Aumentare la visibilità su Google non è una formula magica, è un lavoro che richiede strategia, competenza e costanza. La domanda che ti chiedo di farti è semplice: vuoi provare a fare tutto da solo e rischiare di mollare dopo tre mesi, oppure vuoi farti affiancare da chi lo fa tutti i giorni e sa esattamente cosa funziona?
Non serve essere ovunque. Serve essere nel posto giusto, nel momento giusto, quando i tuoi clienti ti cercano. Insieme possiamo lavorare per raggiungere questi obiettivi.
Elisa Serrau
Web Designer e Strategist
Aiuto piccole attività e professionisti a farsi trovare online dalle persone giuste
