Storie di inizi creativi

Il 1 aprile 2021 è stato un giorno speciale, in quanto è stato ufficialmente il giorno del lancio del mio nuovo sito.

 

Dopo diversi mesi di rebranding, sono lieta di annunciare che le porte virtuali della mia nuova attività sono aperte e ti do il benvenuto in questo piccolo angolo di Internet che mi sono ritagliata.

Questa data segna l’inizio di un capitolo sconosciuto ma emozionante e non vedo l’ora che si sviluppi, con te al mio fianco.

 

Ora che sei qui per alcuni istanti, sarebbe giusto che mi presentassi e condividessi la mia vera storia.

la mia storia

Nel 2014 ho lasciato il mio posto da dipendente per iniziare l’avventura freelance.

Avevo circa 32 anni, una bambina in grembo e venivo da anni di contratti precari e stipendi mai versati.

 

 

Lavoravo come barista la sera e facevo la web designer di giorno per avere abbastanza soldi per formarmi e inseguire la mia passione.

 

Il mio primo stage da designer veniva retribuito 50€ al mese per 40 ore settimanali.

 

Non avendo uno stipendio regolare, non potevo rinunciare al secondo lavoro e mia madre era malata di tumore. Anche l’idea di spostarmi e fuggire in città più grandi come Torino o Milano era impensabile con queste premesse.

 

monferrato

Non ho mai lasciato Asti

Provavo una soddisfazione immensa nel lavorare qui. Mi sentivo privilegiata e anche protetta dai luoghi in cui sono cresciuta.

 

 

Creavo già allora design moderni ed eleganti, la mia inclinazione è sempre stata la grafica, rendere bello il web mi veniva meglio che programmare (anche se nasco come programmatrice).

 

 

L’esperienza nei locali mi ha aiutato sicuramente a sviluppare l’empatia, comunicavo con i clienti e instauravo subito un buon rapporto già dai primi istanti. È sempre stato così.

 

 

Nel giro di 2 anni ho creato più di 120 siti web, ascoltavo le esigenze delle attività piccole e i loro problemi nell’acquisizione di clienti.

 

 

È in quel momento che ho iniziato a notare una sofferenza in tutti i settori e pormi delle domande.

 

“Quello che sto creando può portare risultati a queste persone?”.

freelance down

Soffrivo nel vedere i preventivi gonfiati e le promesse non mantenute.

 

Gli imprenditori facevano sacrifici e investimenti importanti credendo in un prodotto, una soluzione, qualcosa che pensavano avrebbe portato loro nuove opportunità.

 

Ma lo facevano davvero? NO.

ragazzo con mappa
Questo è stato l’inizio di un viaggio trasformativo. Un pensiero che ha cambiato in modo significativo le mie idee su ciò che volevo dalla vita e dal mio lavoro.

Ho trascorso il tempo studiando, osservando i grandi designer, ampliando le mie competenze, assorbendo ogni informazione dal mondo digital per trovare un metodo.

 

 

Una serie di azioni che mi aiutassero a portare risultati a quelle piccole aziende che avevo conosciuto.

 

 

Ho iniziato ad tuffarmi nel marketing, nella scrittura per il web e nella SEO, ho usato i ferri del mestiere e stretto relazioni con altri professionisti.

 

siti wordpress

Una volta che il mio senso di colpa aveva distrutto la mia anima da web designer “castrato”, ho investito le mie energie per mettermi in proprio e seguire la mia strada.

 

Nei mesi successivi al mio licenziamento ho continuato a collaborare con le agenzie, godendo di una cerca libertà e sicurezza perché arrivavano i clienti senza che io facessi nulla.

 

Mi sentivo viva e utile, convinta che tutto fosse possibile.

 

Durante quel periodo, ho investito in un computer, sono andata a convivere e ho cominciato a mostrare ad amici e parenti le cose incredibili che stavo vedendo e facendo per gli altri.

 

Volevo offrire un grande valore e portare risultati alle piccole attività rendendo tutto molto più accessibile e di alto livello.

mamma freelance

Ahhh, la sicurezza del posto fisso.

Avevo una scarsa conoscenza della vita da freelance.

 

Ho avuto una bambina e molti mi hanno voltato le spalle proprio quando è nata lei.

 

 

Ero nel bel mezzo del Monferrato, senza passaparola e comunque dipendente dalle agenzie, mi rendevo conto che avevo delle responsabilità ed era davvero impossibile dimostrare il mio valore in poco tempo.

 

 

Per quanto ridicolo (e frustrante), è stato anche un momento di crescita personale pazzesco.

 

web e graphic designer Elisa Serrau

La mia avventura da collaboratrice esterna è giunta al termine.

Dopo aver dimostrato a me stessa che potevo lavorare da remoto, qui ad Asti e in tutta Italia, è cresciuto il mio desiderio di creare qualcosa che potesse sostenere questo nuovo modo di vivere che avevo scoperto.

 

Con un nuovo scopo e fiducia nel mio lavoro, mi sono messa in moto determinata a forgiare la mia strada.

 

Sapevo molto poco di affari o di crescita del business, ma ho avviato il mio personal brand e da allora non mi sono più voltata indietro.

Sebbene avessi amato e investito il mio sangue, sudore e (molte) lacrime in questo lavoro, non ero mai riuscita a trovare la nicchia “giusta”.

 

 

Il cliente ideale che avrebbe alimentato la mia creatività, che sentivo essere veramente ‘quello giusto’ non aveva mai incrociato la mia strada o meglio non avevo ancora trovato la strada per raggiungerlo.

 

 

Quando due anni fa è arrivato il COVID ho dovuto decidere del mio futuro, ho pensato al mio business come a quella delle piccole imprese là fuori, sapevo che il mio prossimo passo sarebbe stato quello di creare qualcosa con un vero scopo.

 

device sul tavolo

Riflettendo sulle mie inclinazioni e precedenti esperienze che mi piacevano davvero, è stato piantato il seme di elisaserrau.it – web designer strategico.

 

 

Con questa nuova avventura con tutte le sue incognite, una cosa è certa, riverserò assolutamente vita, cuore e passione in ogni servizio che offrirò ed è con grande piacere che so di averti qui al mio fianco.

 

 

Quindi vorrei alzare i calici virtuali con tutti i miei nuovi amici e brindare all’inizio di qualcosa di inesplorato e bellissimo!